27 agosto 2012

furbo

sei così furbo che la metà basta

18 agosto 2012

al pomeriggio si apre alle 17. grazie

Devo andare al matrimonio di non so chi, non sono stato invitato.
Parto a piedi, si svolge in località Q. e non è molto distante da dove mi trovo.
I coniugi S., invece, decidono di prendere il treno, infatti li vedo mentre cammino di fianco alle rotaie. Sono impegnati in una corsa affannata perché sono in ritardo. Entrano di corsa nella galleria per cercare di raggiungere il treno che è già partito.
Io proseguo all'esterno della galleria, per quanto ciò sia possibile.
Giungo alla destinazione nei tempi previsti, proprio mentre i coniugi S. scendono dal treno e si incamminano verso la casa nella quale si svolgerà la cerimonia.
Il fatto che sia arrivato insieme a loro utilizzando un mezzo diverso conferma la mia ipotesi: che ho avuto come al solito l'idea più appetibile. Ho ridotto la spesa senza aumentare la durata del viaggio.
Non affretto troppo il passo, così da non raggiungerli negli ultimi metri ed essere costretto a scambiare poi con loro inutili chiacchiere.
Evito i rapporti sociali e se qualcuno mi chiederà perché dirò che non avevo visto i coniugi S. da lontano.
Nella vecchia casa di campagna in cui avrà luogo il matrimonio una signora ci accoglie offendendo le nostre madri e domandandoci cortesemente di appoggiare i soprabiti sulle sedie (il mio occhio attento e la mia esperienza nel campo mi permettono di riconoscere che sono state impagliate di recente, il lavoro è decisamente ben fatto) perché non c'è l'attaccapanni.
Roversi si lamenta per questo, fa notare che le sedie serviranno libere durante il pranzo, se mai un pranzo ci sarà.
A questo punto appare Chiara C., indossa un vestito che definire osceno sarebbe riduttivo. È nero e le lascia la tetta destra completamente scoperta, ma contrariamente a quelli che erano i miei ricordi, questa risulta essere del tutto simile alla mia (sono maschio) da un punto di vista dimensionale.
Poi, come se non sapesse cos'è la vergogna, si mette a suonare il pianoforte meccanico al centro della sala.
Considerando anche la musica in voga al giorno d'oggi, Béla Bartók sarà contento d'esser morto.

09 agosto 2012

Il gatto (è stato castrato)

racconto per bimbi
 {
maestra, posso scrivere "bambini"?
no, la poesia è così e non puoi cambiarla. non rompere i coglioni Carlotta.
cit.

Il gatto di mia nonna è molto bello.
Il gatto di mia nonna è tutto nero tranne gli occhi, che sono verdi.
Quando è estate e fa caldo si corica all'ombra per dormire, e allora è possibile avvicinarglisi e accarezzarlo. Tutte le altre volte, invece, fugge dalle persone.
Si siede sul selciato e resta immobile come se fosse una statua, poi gira la testa come Giorgio Ascari per guardarsi intorno.
Alla sera, quando esco in bicicletta, lo trovo dall'altro lato della strada, mi guarda e non mi riconosce.
Il gatto di mia nonna è un po' stupido, forse, però è molto bello.